Cellule staminali: cosa sono e come conservarle
Si sente spesso parlare di cellule staminali, non tutti però sanno che sono presenti anche nei denti! Nello specifico, nei denti da latte. Nell’articolo vi spiegheremo cosa sono le cellule staminali, a cosa servono e perché vanno conservate.
Cosa sono le cellule staminali e a cosa servono
Le cellule staminali sono cellule primitive, non specializzate, dotate della capacità di trasformarsi in diversi altri tipi di cellule del corpo attraverso un processo denominato differenziamento cellulare.
Le cellule staminali sono oggetto di studio da parte dei ricercatori per curare determinate malattie, sfruttando la loro duttilità, possono essere prelevate da diverse fonti come il cordone ombelicale, il sacco amniotico, il sangue, il midollo osseo, la placenta, i tessuti adiposi, la polpa dentale nei denti decidui.
Per poter essere definita come staminale una cellula deve soddisfare due proprietà: l’autorinnovamento e la pluripotenza.
- L’autorinnovamento rappresenta la capacità di tali cellule di compiere un numero illimitato di cicli replicativi mantenendo sempre il medesimo stadio differenziativo.
- La pluripotenza è la capacità di dare origine a una o più linee o tipi cellulari tramite il differenziamento. All’interno di questo concetto potrebbe essere anche compreso quello di transdifferenziamento, cioè la capacità di una cellula staminale in fase di differenziamento di cambiare la propria linea cellulare modificando il suo programma di sviluppo.
Perché le cellule staminali sono legate ai denti?
All’interno di ogni dente vi sono cellule staminali mesenchimali derivate dalla polpa dentale che hanno un potenziale effetto terapeutico e possono essere utilizzate in un ampio spettro di protocolli di medicina rigenerativa.
Esistono 5 sottotipi di cellule staminali mesenchimali nella polpa dentale:
- le cellule staminali della polpa;
- le cellule staminali del legamento periodontale;
- le cellule staminali della papilla apicale;
- le cellule staminali del follicolo dentale;
- le cellule staminali delle gengive.
Le cellule staminali della polpa si dividono poi in cellule estratte da denti decidui (denti da latte) e da denti maturi (molari e denti sovrannumerari a scopo di estrazione); sono facilmente estraibili e possono essere conservate per un tempo indefinito in apposite strutture dotate di tutti i criteri regolamentari richiesti.
Le cellule staminali isolate dai denti da latte sono utili per trapianti da donatore a ricevente e hanno proprietà particolarmente interessanti dovute alla loro giovane età e quindi sono più performanti nella proliferazione cellulare e nella loro azione rigenerativa come accade tra le cellule prelevate dal cordone ombelicale, dette anche neonatali e quelle prelevate dal midollo osseo di un adulto, dette anche adulte.
Queste cellule hanno dimostrato di avere applicazioni in ortopedia, medicina orale e maxillofacciale. In particolare, l’unione di queste cellule ad un biomateriale sintetico consente la formazione di tessuto osseo. Inoltre, l’attivazione con il laser delle cellule staminali della polpa dentale facilita il differenziamento osseo, ma non solo, infatti le cellule staminali hanno dimostrato di riparare il tessuto periodontale, di rigenerare osso a seguito di un danno osteo-necrotico, di recuperare lesioni cutanee, epatiche, neuronali, del tessuto muscolo-scheletrico e dei vasi sanguigni.
Cellule staminali nei denti da latte: i nostri consigli
Il nostro studio, in collaborazione con enti preposti, offre un servizio di conservazione di queste cellule staminali, presso una struttura definita biobanca.
Noi consigliamo di effettuare l’estrazione del dente da latte prima che quest’ultimo cada, quindi esattamente quando il piccolo lo sente muoversi.
Vuoi saperne di più? Contattaci e ti forniremo tutte le informazioni di cui hai bisogno per proteggere i tuoi bambini anche nel futuro.